incesto
Caro diario - 1
di bird2012
25.04.2016 |
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"“Scusa, posso chiederti una cosa: me lo fai strofinare sopra la tua fica finché non me ne vengo? Mi piacerebbe da morire venire sopra la tua fica!”
Caro..."
CARO DIARIOCap.1
Come tutti gli avvenimenti della vita è stato solo il caso a cambiare radicalmente la mia, e non solo la mia, vita sessuale!
All’epoca avevo 23 anni, universitario, con un padre latitante per i suoi molteplici impegni professionali e una splendida madre, Olga, 45enne!
L’avevo sempre ammirata per il suo corpo avvenente, fianchi e seni da sballo, un’espressione pregna di sensualità… la classica donna capace di farti girare la testa!
Fatta questa doverosa premessa, ripenso a quel santo giorno che, non trovando un mio maglione, entrai nella stanza da letto di mamma pensando lo avesse riposto, per sbaglio, insieme agli indumenti di papà.
Cominciai a rovistare nei cassetti di mio padre: niente!
Possibile che mia madre si fosse confusa e l’avesse messo in uno dei suoi cassetti?
Presi a frugare in ogni suo cassetto e ne aprii uno colmo di biancheria intima: rimasi piacevolmente sorpreso nel vedere che tipo di mutandine e di reggiseni amasse indossare!
Ce ne erano per tutti i gusti: tanga, perizoma, con merletti, ma quello che mi fece sobbalzare l’uccello dei pantaloni fu vedere alcune paia di mutandine aperte davanti la fica!
Rimasi basito: erano lo stesso tipo di mutandine che avevo regalato a Silvia, la mia donna, per fargliele indossare quando avevamo rapporti sessuali di gruppo con i nostri amici!
Erano eccitantissime: quando un nostro amico le metteva una mano tra le gambe, inizialmente sentiva la stoffa delle mutandine… ma poi le dita sentivano la vagina calda, umida e dilatata e potevano insinuarsi dentro con grande piacere della mia porcellina!
Ma erano mutandine particolari, per giochi sessuali, che vendevano solo nei sexy shop: le aveva acquistate mamma? Per giocare con papà?
Mentre mi facevo tali domande, mentre prendevo i vari indumenti per ammirarne la foggia, vidi un quaderno il cui titolo mi incuriosì: “Caro Diario”!
Ovviamente la curiosità mi spinse a prenderlo, aprirlo e scrutarne il contenuto: appena lessi qualche frase mi andò il sangue in testa!
Più che un diario era un libro pornografico, scritto dalla mia dolce mammina!
Collegai subito il contenuto del diario con le mutandine aperte sulla fica!
Leggendo qualche scorcio dello scritto capii subito che mamma aveva riportato sul diario, con minuzia di particolari, tutte le sue esperienze sessuali!
Mamma era a lavoro, sarebbe tornata solo nel pomeriggio, per cui avevo tutto il tempo di leggermi il diario in santa pace!
Rimisi a posto tutta la biancheria, non pensai più al mio maglione, presi il diario, andai nella mia stanza e mi sdraiai sul letto… e cominciai a leggere!
L’Inizio del diario
“Caro diario,
ho bisogno di confidarmi con qualcuno, e solo tu puoi ascoltare, con la tua discrezione, tutte le mie confessioni.
Vorrei esternare liberamente i miei desideri più perversi e depravati, ma in questo mondo di ipocriti, dove un maschio che si scopa tutte le donne è ammirato come uno sciupafemmine, un latin lover, un vero maschio, mentre la donna a cui piace l'uccello viene subito apostrofata come una mignotta da strada, devo nascondere la mia mai placata voglia di sesso… il mio essere troia.
Vorrei urlarlo a squarciagola che mi piace il cazzo!
Si, il cazzo, quello stupendo paletto di carne turgida, calda, pieno di quel gustoso nettare che mi fa impazzire quando lo sento riscaldarmi la vagina o riempirmi la bocca.
Solo mio marito è perfettamente a conoscenza dei miei gusti, ma mi lascia libera di godermi tutti i maschi che desidero: ci amiamo molto e lui ha capito benissimo che il mio è solo desiderio fisico.
Poi lui è sempre impegnato a girare il mondo per verificare il buon andamento delle varie sedi della Multinazionale di cui è un alto funzionario per cui il tempo che può dedicare alla mia fica è veramente trascurabile… ed allora, con il suo benestare, mi organizzo da sola per procurare alla mia dolce e vogliosa passera l’alimento principale di cui necessita…… tanto, tanto cazzo!
Caro diario, devi sapere che ho dei punti deboli a cui non so resistere, è più forte di me.
Se un uomo mi fissa e comincia ad accarezzarsi l'uccello sopra i pantaloni facendomi chiaramente capire i suoi desideri mi eccito immediatamente!
Per non parlare se ha il coraggio spudorato di tirarlo fuori e farmelo ammirare mentre se lo mena: mi va il sangue in testa, sento la passera contrarsi e bagnarsi spudoratamente.
Ma ci vuole anche molto meno per portarmi a letto!
Se il maschio che mi desidera mi abbraccia, mi bacia facendomi gustare la sua calda lingua tra le labbra, se mi fa complimenti spinti e proposte indecenti beh! allora sono pronta a soddisfare ogni sua voglia, a concedermi completamente a lui, anche fosse mio figlio!
Non posso farci niente, è la natura che mi ha fatto così, è scritto sul mio DNA: non so resistere quando sento che un maschio mi vuole! Mi sento lusingata al massimo… e non so dire di no!”
A questa introduzione seguiva l'elenco dettagliato di tutti gli uomini che si era fatta: nome, data, tipo di rapporto, luogo e anche un giudizio sul maschio.
Le dimensioni del membro, la durata, l'abbondanza della eiaculazione, i gusti sessuali.
Qualcuno lo conoscevo, erano amici di famiglia, altri erano colleghi di ufficio.
Tutti quanti erano stati deliziati con succulenti pompini con relativo ingoio, a molti aveva dato la fica e a più di qualcuno aveva dato anche il culo.
Così venni a conoscenza che al suo capo ufficio, dopo essersela scopata e inculata per bene, piaceva godere menandosi il cazzo, mentre mamma gli leccava il buchetto del culo e le palle!
Cominciai a leggere, mentre sentivo l’uccello ingrossarsi sempre di più dentro i pantaloni!
“Caro diario, dovresti vedere: dopo avermi inculata e scopata a fondo e avermi procurato due o tre favolosi orgasmi, si prende il suo cazzone in mano e comincia a menarselo con gusto, mentre io, in ginocchio davanti a lui come la classica zoccola, passo a deliziargli alternativamente con la bocca il buchetto del culo e i coglioni gonfi di sperma!
Inizio con lo stuzzicargli la rosellina con la punta della lingua e quando sento lo sfintere cominciare ad aprirsi deliziosamente gliela spingo il più possibile dentro per fargli sentire la dolce sensazione di essere inculato!
Poi passo a succhiargli le palle: prima gliele le lecco con libidine, poi me le infilo in bocca, una per volta, e inizio a succhiarle dolcemente… per poi passare nuovamente a ficcargli la lingua nel culo!
Tutto questo mentre ci fissiamo occhi negli occhi: lo vedo godere come non mai e la cosa mi inorgoglisce!
Caro diario, la sua sborrata è una cosa magistrale: manda gli schizzi di sborra in paradiso!
La sborra vola per la stanza ed io, con la lingua piantata dentro al culo, mi godo le ritmiche contrazioni del buchino intorno alla mia lingua ad ogni suo schizzo!
Inutile dirti, caro diario, quanto sia piacevole, per me, andare a lavorare!”
Senza rendermene conto, nel leggere tali eccitanti confessioni, mi trovai con l’uccello in mano: ormai avevo abbandonato l’abitudine di farmi le seghe, me le facevo fare dalla mia donna e da tutte le nostre amiche che frequentavamo, ma fu un gesto istintivo!
Presi a smanazzarlo come un adolescente: quello che stavo leggendo mi stava facendo ribollire il sangue!
Mia madre, la mia dolce mamma, alla quale avevo dedicato, come ogni amorevole figlio maschio che si rispetti, tante eccitanti seghe durante la mia adolescenza, era una troia di prima riga!
Non ero certo scandalizzato che avesse spompinato e avesse dato il culo a così tanti maschietti, non ero certo io che potevo giudicare il suo comportamento lussurioso, considerato che io e la mia ragazza, futura moglie, praticavamo il sesso di gruppo.
La cosa che mi stava mandando fuori di testa dalla eccitazione era il pensiero che anche io potessi scoparmela!
Seguitai a leggere il diario, passando in rassegna tutti i racconti delle sue gesta da puttana.
Più leggevo, più mi rendevo conto di quanto mia madre fosse una porca depravata: non si era accontentata di gustarsi gli uccelli degli uomini, aveva prestato le sue attenzioni anche ai giovani.
Questo è il racconto di quando si fece il figlio della nostra portiera.
Il figlio della portiera
“Caro diario!
Questa mattina mi è successa una cosa inaspettata, ma di una eccitazione indescrivibile.
Sono andata dalla portiera per chiedere informazioni circa il riscaldamento.
La guardiola era deserta: forse era lungo i piani per le pulizie giornaliere.
La porta di casa era aperta: entrai per vedere ci fosse Gianni, il figlio 18enne, che forse poteva darmi le informazioni che desideravo.
Infatti c’era il figlio: si stava facendo una succulenta sega mentre sfogliava una rivista porno!
Appena vidi la sua mano muoversi in su e in giù intorno al suo giovane uccello sentii ribollirmi il sangue!
Penso tu abbia capito, caro diario, che quando vedo un cazzo, specie se giovane e bello duro, non ragiono più!
Percepii subito le pulsazioni della fica!
Mi avvicinai a lui: non si era accorto della mia presenza e quando mi vide sobbalzò dalla sedia, cercando di nascondere l’uccello che stava fuori dei pantaloni.
Era sbiancato!
“Oddio! Mi scusi, mi scusi! La prego, non dica niente a mia madre: è una bigotta, sempre a battersi il petto in chiesa e se sa che mi tocco mentre leggo queste riviste mi ammazza di botte e mi taglia i viveri! La prego… la prego… altrimenti sono rovinato!”
Lo guardai sorridente e lo accarezzai dolcemente.
“Lo sai che sei proprio bello con quell’uccello in mano? Comunque sta tranquillo, io non sono una bigotta e so mantenere i segreti, non dirò niente a tua madre… e poi mi piace molto vedere i giovani che giocano con il loro pisello! Scusa, tesoro, per aver interrotto il tuo piacere: forse te ne stavi venendo e ti ho bloccato sul più bello? Dimmi la verità: il tuo pisello stava per spruzzare? Certo che le foto di questa rivista fanno venire tanti cattivi pensieri!”
Cominciai a sfogliare lentamente le pagine e dovetti riconoscere che le immagini erano veramente eccitanti!
Vidi per caso il prezzo della rivista e rimasi impressionata: una bella cifra!
“Te lo tocchi spesso mentre guardi queste foto? Non ti stanchi a vedere sempre le stesse immagini?” gli chiesi
“No, non sono sempre le stesse: il giornalaio, appena esce una nuova rivista, me ne dà subito una copia!”
“Ma costano molto!” replicai.
“Ma lui non me le fa pagare!” rispose… e lo vidi abbassare gli occhi, come si vergognasse.
Cominciai a subodorare qualcosa.
“E tu cosa gli dai in cambio?”
Mi fissò… rosso come un peperone!
“Posso fidarmi?”
“Credo te ne abbia data prova!”
Avvicinò le labbra al mio orecchio, come non volesse farsi sentire!
“Mi fa giocare con il suo uccello! Lei sa che lui abita in questo palazzo, al quarto piano: quando mi dice che ha nuove riviste mi fa andare di nascosto a casa sua!
Mentre guardiamo le foto lo tira fuori e me lo fa toccare, poi tira fuori il mio! Io faccio a lui e lui a me… finché non ce ne veniamo, ognuno nella mano dell’altro!
All’inizio mi dava un po’ fastidio, invece ora mi piace molto prenderglielo in mano e farlo godere… e sentire la sua mano che accarezza il mio!
Mentre ci seghiamo reciprocamente mi abbraccia, mi stringe a lui, mi riempie di bacetti sul viso e mi fa tanti complimenti!
Mi dice che sono molto dolce, che gli piace moltissimo il mio uccello e che è molto felice quando mi fa venire!
Spesso porta anche riviste di soli uomini: quando si accorge che mi eccito nel vedere due maschi che si penetrano nel culetto mi dice che prima o poi lo faremo anche noi!
Mi ha confessato che lui già conosce il piacere di penetrarsi reciprocamente con altri maschi e vuol far conoscere anche a me tale piacere. Mi ha promesso che quando meno me lo aspetto mi darà il culo!
Ieri, poi, è stato ancora più bello: mentre eravamo abbracciati a segarci all’improvviso mi ha baciato in bocca!
Ho sentito la sua lingua scivolarmi tra le labbra e cercare la mia lingua: abbiamo cominciato a baciarci con passione e mi sono eccitato come non mai!
Dopo avermi baciato mi ha guardato e mi ha detto che era ormai tempo che ci conoscessimo meglio: ha abbassato la testa verso il mio cazzo e me lo ha preso in bocca!
E’ stato il primo pompino della mia vita e ho goduto come non mai!
E’ stato stupendo sentire le sue labbra che me lo succhiavano!
Le ragazze si limitano a farmi le seghe, solo lui me lo ha preso in bocca!
Quando stavo per venire glielo ho detto e ho pensato si togliesse: invece mi ha circondato con le braccia e mi ha stretto forte a lui e mi ha fatto godere dentro la sua bocca! E’ stato meraviglioso! Ad ogni schizzata lo sentivo fremere di piacere: non finivo mai di sborrare, gli ho riempito la bocca e lui ha ingoiato tutto!
Mi ha detto che la prossima volta lo devo fare a lui: mi insegnerà come provare piacere nel fare i pompini… e ad ingoiare lo sperma!”
Ero sbalordita… ed eccitata come non mai!
Caro diario, sono sempre stata amante delle trasgressioni e quale migliore trasgressione di un uomo adulto che gioca con un diciottenne! Che lo spompina e si fa spompinare… e che gli promette che si farà inculare!
Mi era andato il sangue in testa!
La fica sbavava che era una delizia, sentivo gli umori che colavano lungo le cosce!
“Tesoro, ho una gran voglia di sdebitarmi con te per averti interrotto mentre te lo stavi menando! Vorrei proprio farmi perdonare: ti andrebbe di giocare con me come giochi con il giornalaio? Mentre ci gustiamo le foto io faccio a te e tu a me… li sai fare i ditalini, vero?
Mi hai detto che le ragazze ti fanno le seghe: tu ricambi toccando le loro fichette? Le fai venire mentre le sgrilletti?”
Mi guardò con gli occhi di fuori!
“Sì! Ci abbracciamo e mentre ci baciamo loro mi menano il pisello ed io stuzzico con le dita il loro bottoncino!
Cerchiamo di venire insieme: io riempio la loro mano di sperma e loro mi bagnano tutte le dita!
Una mia amica è molto più porca delle altre e mi fa morire dal piacere: invece di farsi stuzzicare il bottoncino vuole che le metta le dita dentro e la faccia venire muovendo le dita veloci dentro e fuori!
Poi è così porca che dopo che ce ne siamo venuti, si lecca tutta la mano imbrattata del mio sperma e lo ingoia tutto e vuole che anche io mi lecchi le dita intrise del liquido che le è uscito dalla fica!”
Non riuscii a trattenermi: il ragazzo aveva sempre l’uccello in mano e più glielo guardavo più sentivo andarmi il sangue in testa
Persi ogni pudore: lo abbracciai e cominciai ad accarezzargli la mano che segava il cazzo.
“Lo sai che io ho gli stessi gusti della tua amichetta? Mi piace molto far godere i giovani maschietti… farli venire in mano e poi leccare tutto! Che ne dici di giocare con me come fai con la tua amica! Ti andrebbe di infilarmi le dita nella fica e farmi venire mentre io faccio godere te? Dai, tesoro: io non dico niente a tua madre che ti spari le seghe e tu mi fai giocare con il tuo pisello… mentre giochi con la mia passera… ci stai? Dai, tesoro, che non ce la faccio più!”
Credevo stesse scoppiando!
“Davvero mi fai scopare la tua fica con le dita?
“Certo, tesoro mio: voglio che mi fai sborrare come fai con la tua amichetta!”
Mi tolsi le mutandine, mi sollevai la gonna fino alla vita, mi misi seduta su una sedia davanti a lui e allargai le cosce!
Incollò lo sguardo sopra la fica: il suo volto era l’emblema della libidine!
L’eccitazione lo stava prendendo: aumentò il ritmo della sega.
“Dio santo! Che fica… che bella… che bella!”
Me la allargai con entrambe le mani.
“Guardala, porco! Non è più eccitante ammirare una fica dal vero piuttosto che nelle foto? Dai, infilaci le dita!”
“Quante ne infilo?”
Stavo impazzendo!
“Quante te ne pare… anche tutte… ma infilale dentrooo!!!”
Infilò due dita, ma la mia fica era abituata a ben altro!
Lui sentì subito la differenza con le fichette delle sue amiche.
“Dio mio, quanto è larga… già tutta bagnata!”
“Tesoro mio, questa fica è abituata a farsi fottere da cazzi le cui dimensioni neanche te le sogni! Dai, mettile dentro tutte e quattro!”
Quando le sentii entrare tutte e quattro emisi un lungo gemito di soddisfazione!
“Adesso sì che si ragiona! Bravo porcellino! Adesso fottimi forte… e dammi il cazzo che te lo lavoro io!”
Glielo presi in mano e cominciammo a masturbarci reciprocamente, ammirando le nostre mani che deliziavano i nostri sessi!
Guardavo le sue dita che entravano e uscivano oscenamente dalla mia fica: la situazione mi stava mandando ai matti… mi stavo facendo scopare la fica da un diciottenne!
“Ti piace la mia fica, vero porco? E’ più eccitante di quelle delle tue puttanelle, vero? Anche tu hai un bel cazzo: se fai il bravo e mantieni i segreti qualche volta te lo faccio mettere dentro e ti faccio anche venire nella fica! Ma adesso non abbiamo tempo! Dai, fottimi con le dita… dai… dai… fammi sborrare!”
Io intanto seguitavo a smanettare il suo uccello: lo sentivo gonfio, forse stava per schizzare, quando mi fece una proposta che mi fece fremere.
“Scusa, posso chiederti una cosa: me lo fai strofinare sopra la tua fica finché non me ne vengo? Mi piacerebbe da morire venire sopra la tua fica!”
Caro diario, accettai con piacere la sua dolce proposta: avvicinai la sedia ancora più vicino a lui per portare la mia fica a contatto con la sua verga!
Appena sentii la sua giovane cappella strusciarsi lungo tutta la fessura lo incitai come una troia.
“Uhmmm! Si… bravo! Così… passamela lungo tutta la fica! Bravo, tesoro, così mi fai sborrare! Aspettami, che godiamo insieme! Mettimi la punta sul grillo, muovila sopra… uhmmm, si… fammi un ditalino con il cazzo!”
Mentre stavo godendo come una maiala, all’improvviso ho realizzato che Gianni aveva quasi la stessa età di mio figlio Bruno!
Sono andata fuori di testa: stavo dando la fica a un maschio che poteva essere mio figlio!
Chiusi gli occhi e immaginai Bruno sopra di me, con le nostre lingue attorcigliate in un bacio incestuoso, mentre strofinava il suo cazzo tra le labbra della fica di sua madre!
Caro diario, spero tu possa perdonarmi, ma il pensiero ci fosse mio figlio tra le mie cosce mi ha procurato un orgasmo devastante!
Ho incitato Gianni a godere insieme a me, a sborrarmi sulla fica… con la sensazione fosse lo sperma di mio figlio!!!
Caro diario, tu sei il mio amico fedele e discreto e con te posso confidarmi: se al posto di Gianni ci fosse stato Bruno sopra il mio corpo non mi sarei limitata a farglielo strofinare tra le labbra della fica, ma glielo avrei fatto mettere dentro!
Si, hai sentito bene: mi sarei fatta scopare, avremmo goduto insieme come due dolci amanti e lo avrei fatto venire dentro di me!
Avrei sentito il calore della sua sborra invadermi il ventre e sarei impazzita dal piacere!
Per fortuna non si presenterà mai una situazione del genere, con lui sopra di me, altrimenti non risponderei più delle mie azioni: glielo guiderei io il cazzo nella fica di sua madre e lo inciterei a farmi godere… farmi godere… farmi godere!
Quando uscii dalla portineria Gianni mi chiese se lo avremmo fatto ancora, perché lui sapeva mantenere i segreti.
“Vedremo!” gli ho risposto, ma ho già deciso che la cosa non si ripeterà: ogni volta mi si risveglierebbe la voglia di farlo con mio figlio, e questo non è possibile… purtroppo!”
Caro diario, mentre tornavo a casa ripensai alle confidenze di Gianni e mi resi sempre più conto di quanto fossi troia, depravata, perversa… ma era la mia natura… non potevo farci niente… non dipendeva da me!
Chiusi gli occhi e immaginai Gianni e il giornalaio completamente nudi allacciati in un osceno 69: non avevo mai visto due maschi giocare tra loro e cominciai a pensare che mi avrebbe molto eccitato vederli mentre si succhiavano il cazzo… lo avrei trovato elettrizzante!
Poi mi venne davanti agli occhi l’immagine della puttanella che succhiava e leccava le sue dita intrise di sperma: avrei voluto leccargliele io… e poi baciarla per gustare insieme il sapore della sborra!
Caro diario, sarebbe stato facile partecipare agli incontri di Gianni con il giornalaio e con la sua amichetta, ma il primo abitava nel mio stesso palazzo e c’era il pericolo di sputtanarmi, la seconda era giovane, ma già abbastanza puttana, e forse si sarebbe confidata con qualche sua amica per vantarsi delle sue avventure sessuali… no, non potevo rischiare!
Tanto, ringraziando Dio e la mia fica, i cazzi non mi mancavano!”
Dopo aver letto il racconto di mia madre ero fortemente eccitato!
Guardai la data: il tutto era avvenuto quattro anni prima, quando avevo 19 anni.
Quindi mamma, in quel tempo, se si fosse presentata una situazione particolare in cui avesse sentito il contatto del mio corpo contro il suo, si sarebbe lasciata andare!
Chissà se dopo quattro anni le cose erano cambiate!
Seguitai a leggere il resoconto delle sue avventure extraconiugali.
Era veramente eccitante sapere quanto fosse porca: se un maschio le andava a sangue faceva del tutto per farci sesso!
Leggendo con attenzione i racconti imparai alla perfezione quali fossero i suoi gusti e i suoi punti deboli: se si fosse presentata l’occasione giusta ne sarei stato certamente avvantaggiato.
Come già avevo letto all’inizio del diario mamma era particolarmente attratta dal turpiloquio e dall’uomo sfrontato, audace, spudorato: me ne sarei dovuto ricordare al momento opportuno!
Seguitai a leggere e mi resi conto che i racconti che dettagliava minuziosamente non erano mai avventure scontate, non erano mai semplici scopate tra un uomo e una donna, ma c’era sempre un qualcosa di inaspettato in cui predominava una situazione perversa e depravata.
Quando lessi una sua avventura in un cinema, intravvidi un futuro molto roseo: dovevo solo attendere pazientemente, ma io e mamma ci saremmo amati.
Sono molto graditi commenti, proposte e ovviamente critiche per migliorare i racconti. Attendo anche scambi di opinioni sul genere. Vi attendo alla mia e-mail [email protected]
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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